AnnIverSary 60.

AnnIverSary 60.

Riassumere sessant’anni di storia dell’Associazione Italiana Sommelier in poche pagine non è sempli-ce e questo spazio nemmeno può essere esaustivo per descrivere tutto ciò che è stato fatto. Molti di noi conoscono bene la nostra Associazione e quanto è stato compiuto nei decenni scorsi da chi ci ha preceduto. Non sono pochi, però, i nuovi soci da poco entrati a far parte della nostra ampia famiglia. È proprio rivolgendomi a loro che ci tengo a ricordare gli episodi salienti del percorso iniziato sessant’an-ni fa e le personalità che hanno fatto grande la nostra Associazione.
L’AIS nasce ufficialmente il 7 luglio 1965, a Milano, per volontà di Jean Valenti, insieme a Gianfranco Botti, Ernesto Rossi e Leonardo Gerra, che firmano l’atto costitutivo nello studio del notaio Orombelli. Il simbolo scelto come logo è il tastevin, antico strumento da degustazione, divenuto emblema della sommellerie. La parola “sommelier”, scelta fin da subito, segna un’apertura internazionale per un me-stiere che si vuole valorizzare e professionalizzare anche in Italia, dove manca ancora una cultura solida del vino. Jean Valenti, figura chiave dell’AIS, è un professionista italo-francese con una lunga esperienza internazionale nella ristorazione. Dopo il suo arrivo in Italia, si accorge della scarsa preparazione del per-sonale di sala sul vino e, lavorando al ristorante Savini di Milano, comincia a promuoverne una gestione più attenta. Grazie all’incoraggiamento del professor Botti e al sostegno di personalità del settore come Angelo Zola, Presidente dell’AIBES (Associazione Italiana Barman e Sostenitori) e dell’IBA (International Bartender Association), l’AIS si costituisce come associazione autonoma. Il riconoscimento giuridico dello Stato arriva nel 1973 con Decreto del Presidente della Repubblica.


Nel 1968 viene avviato il primo corso sommelier in Italia, a Milano, presso il Politecnico del Commercio. L’AIS deve creare da zero materiali didattici e un linguaggio tecnico enologico, data l’assenza di prece-denti. Tra gli autori dei primi testi spiccano Luigi Marinatto e Franco Tommaso Marchi. Il primo Congres-so AIS, nel 1967 a Salice Terme, ospita personalità come Gualtiero Marchesi e Angelo Gaja, segnando l’inizio di un dialogo costante tra sommelier, produttori, giornalisti e chef. Durante lo stesso evento si tiene la prima edizione del concorso “Miglior Sommelier d’Italia”, vinto da Fausto Balestra. Nel 1969, al Congresso di Firenze, lo statuto fissa come scopo sociale dell’AIS la formazione del sommelier e la divulgazione della cultura del vino e dell’enogastronomia. Tra le figure pionieristiche ricordiamo Maria Luisa Ronchi, prima donna sommelier in Italia, formatasi in Borgogna e attiva nella divulgazione tramite consulenze e articoli su riviste tecniche. È anche tra le fondatrici dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino e il suo contributo ha aperto la strada a molte professioniste nel settore. Nel 1971 i sommelier ottengono la qualifica di “personale altamente specializzato” con decreto ministeriale. Nel 1981, Papa Giovanni Paolo II riceve l’AIS in udienza privata, un gesto simbolico del riconoscimento dell’importanza culturale e sociale dell’Associazione.
Ci tengo particolarmente a ricordare anche i presidenti che mi hanno preceduto. Ognuno di loro ha messo a disposizione la propria passione e le proprie competenze per lasciare un segno nel tempo. Franco Colombani (1973-1981) promuove il terzo livello del corso sommelier, dedicato all’abbinamento cibo-vino. Dino Boscarato (1981-1990) apre l’AIS all’innovazione, sviluppa la didattica e rafforza la strut-tura interna. Alberto Ciarla (1990-1993) avvia la collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione per introdurre corsi sommelier negli istituti alberghieri. Edi Furlan, presidente dal 1993 al 1999, contribuisce all’incremento esponenziale degli iscritti (da 7.200 a quasi 18.000) e dà impulso alla divulgazione. Nel 1999, Giuseppe Vaccarini, già Campione del Mondo nel 1978, diventa presidente e prosegue nella modernizzazione della didattica. Terenzio Medri, presidente dal 2002 al 2010, si dedica all’espansione dell’AIS all’estero, soprattutto in America e in Oriente, per promuovere la cultura enogastronomica ita-liana negli altri continenti. I sommelier AIS continuano a distinguersi nei concorsi internazionali: Luca Gardini (2010) e Luca Martini (2013) vincono il titolo di Campione del Mondo. Nasce il progetto “De Vinis”, nuova veste editoriale della rivista “Il Sommelier Italiano”, mentre la collaborazione con il Ministe-ro delle Politiche Agricole porta alla pubblicazione dei testi AIS in lingua giapponese. Con Antonello Maietta (2010-2022) l’AIS rafforza il suo ruolo culturale. Prende il via nel 2011 la Giornata Nazionale della Cultura del Vino, poi estesa anche all’olio. L’evento riceve l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica e il supporto di Ministeri e della RAI. Nel 2014 il progetto editoriale “Vitae”, che da allora portiamo avanti, presenta una nuova rivista trimestrale e una guida ai vini d’Italia, accompagnata da una app digitale. Nel 2020 l’AIS cambia casa e inaugura nel 2021 la nuova sede nazionale in via Ronchi a Milano, realiz-zata da Bertero Projects. Il progetto, sostenibile e innovativo, coordinato dall’architetto Fabrizio Bertero, include spazi didattici, una biblioteca, una cantina, una cucina professionale e un’area eventi. I materiali e gli arredi, tutti italiani, riflettono l’impegno verso l’eccellenza, l’artigianalità e il design. Le tecnologie a basso impatto ambientale confermano l’attenzione alla sostenibilità. Nel 2022 arriva la mia elezione alla presidenza nazionale e mi sono ritrovato così a ricoprire l’incarico più rappresentativo proprio nell’anno in cui la nostra cara Associazione compie sessant’anni. Lo scorso 7 luglio abbiamo brindato al ristorante Savini, proprio nel luogo in cui è nata l’idea di fondare l’AIS, e ci è parsa quella data significativa anche per esprimere la nostra gratitudine a chi è venuto prima di noi. 



I festeggiamenti per il sessantesimo proseguiranno in questi prossimi mesi in tutte le nostre sedi regionali, dove sono in programma convegni, masterclass e banchi d’assaggio per celebrare questo nostro compleanno.

Lo stesso giorno, in occasione di un concerto di musica classica presso l’Auditorium San Fedele a Milano, illuminato da tremila candele, metafora celebrativa dell’anniversario associativo, abbiamo conferito un riconoscimento speciale ai presidenti Edi Furlan, Giuseppe Vaccarini e Antonello Maietta, a Francesco Valenti (figlio del fondatore Jean, scomparso nel 2016) e a Maristella Mangiarotti, capoufficio della sede centrale fino allo scorso mese di maggio, che ha lavorato per ben quarantadue anni nella nostra Associazione. I festeggiamenti per il sessantesimo proseguiranno in questi prossimi mesi in tutte le nostre sedi regionali, dove sono in programma convegni, masterclass e banchi d’assaggio per ricordare questo nostro compleanno. Che altro aggiungere? Oggi l’AIS rappresenta una delle realtà più autorevoli nel panorama enogastro-nomico italiano e internazionale, con una rete capillare sul territorio, una didattica solida e una forte identità. Con oltre sessant’anni di vita, l’Associazione continua a formare professionisti e appassionati, promuovendo la cultura del vino, dell’olio e dei prodotti agroalimentari. L’AIS va avanti e la sua storia futura sarà scritta da tutti noi. Insieme.


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