I principi astrologici dell'approccio biodinamico

I principi astrologici dell'approccio biodinamico

Estratto dal volume "Astologia e vini" di Maddalena De Notariis

PARTE PRIMA - ASTRI PIANETI E CAMPI ENERGETICI
Alla conoscenza dei corpi celesti, del ciclo delle stagioni e delle fasi lunari è legata l'agricoltura biodinamica, un'idea di agricoltura elaborata dal filosofo austriaco Rudolf Steiner all'inizio degli anni venti del secolo scorso, anticipando di gran lunga il movimento "bi-ologico". Steiner promulgò anche l'uso di pratiche agricole basate sul calendario lunare e influenze astrologiche, che, ancora oggi, vengono considerati tra gli aspetti più controversi dell'agricoltura biodinamica, in quanto più difficili da dimostrare scientificamente.
Oggi tutti sanno in che cosa consista l'agricoltura biologica, ma molti ignorano che cosa sia esattamente l'agricoltura biodinamica, che la Biodynamic Farming and Gardening Association definisce "un approccio etico-spirituale-ecologico all'agricoltura, agli orti, alla produzione alimentare e alla nutrizione".
Mentre, infatti, l'agricoltura biologica è una tecnica certificata e regolamentata dalla normativa europea, quella biodinamica, nata dalla visione spirituale di Rudolf Stern negli anni '20 del secolo scorso, non è mai stata del tutto regolamentata. Se alcuni dei principi dell'agricoltura biodinamica hanno un riscontro scientifico, altri non lo hanno affatto, ma non per questo si può mettere in dubbio la loro validità.
Molte delle pratiche sulle quali si fonda, in generale, l'agricoltura biodinamica sono scientificamente provate così come il suo impatto ambientale positivo in termini di utilizzo ed efficienza energetica, tra cui le pratiche organiche. Nella visione spirituale e antropofisica del mondo di questo tipo di pratica agricola, il terreno e le forme di vita che in esso si sviluppano sono considerati come un tutt'uno. Nella concezione olistica della biodinamica un'azienda agricola è un organismo vivente immerso in forze cosmiche.

Per quanto abbia in comune con l'agricoltura biologica alcuni obiet-tivi come la conservazione della fertilità della terra, la salute delle piante e la qualità dei prodotti, l'agricoltura biodinamica ha come scopo primario quello di garantire la sopravvivenza reciproca e la salvaguardia della natura. Nella viticoltura, per esempio, la tecnica biodinamica prende in considerazione tutti gli elementi implicati nella produzione del vino, non solo l'uva, ma l'intero ecosistema di un vigneto, dalle piante, agli insetti agli animali. Particolare importanza viene inoltre attribuita alla biodiversità e alla rotazione delle colture, all'osservazione delle fasi lunari e dei cicli planetari al momento della semina e della coltivazione e l'utilizzo di concimi autoprodotti. Sono vietati fertilizzanti chimici e pesticidi e vengono utilizzate esclusivamente sostanze naturali come il "corno letame", ideato dallo stesso Steiner per stimolare la formazione dell'humus nel suolo. In autunno il letame viene messo all'interno delle corna di bovino, che vengono poi sotterrate in un luogo adatto e dissotter-rate in primavera, quando il letame è completamente trasformato in humus inodore e pronto per essere distribuito sul suolo agricolo.
Altre preparazioni di compostaggio usate in agricoltura biodinamica includono l'uso di erbe ritenute energizzanti per il terreno come achillea, ortiche e camomilla, piante aromatiche, che con il loro intenso profumo, attirano gli insetti impollinatori creando allo stes-so tempo un ambiente sfavorevole per altri insetti che invece arrecherebbero danno alle coltivazioni.
Il vino biodinamico nasce così come il prodotto di una serie di pratiche agricole che considerano un vigneto come un unico eco-sistema in cui la produzione è il risultato di un'equilibrio fra uomo, animali e piante
Gli animali che pascolano sul suolo, come pecore, cavalli o animali da cortile, lo fertilizzano naturalmente, creando un ambiente ricco e prolifico in cui crescono le viti dalle quali viene poi prodotto il vino biodinamico.
Le pratiche agricole connesse alla viticoltura che vanno dalla potatura alla raccolta, sono scandite da un calendario biodinamico che suddivide gli interventi in giorni della radice, giorni del fiore, giorni della frutta e giorni delle foglie.
Ciascuno di questi giorni comporta l'esecuzione di determinati che riflettono i quattro elementi classici della Terra: i giorni della frutta sono quelli della raccolta, nei giorni delle foglie si procede all'irrigazione, nei giorni delle radici alla potatura, mentre si lascia la vigna a riposo nei giorni del fiore.
La fermentazione dei vini biodinamici si fonda esclusivamente sulla presenza dei lieviti delle uve, senza l'aggiunta di lieviti esterni. Il calendario lunare viene seguito oltre che nella coltivazione delle piante anche per i travasi e per l'imbottigliamento. Le pratiche biodinamiche, come quelle biologiche, migliorano la fertilità del terreno preservando la biodiversità e permettendo un maggiore equilibrio naturale nella flora e nella fauna circostante. Il prodotto finale è un vino di altissima qualità, che riflette il carattere distintivo del vigneto in cui viene coltivato.
Oggi tutti sanno che il vino biologico deve essere ottenuto solo da uve coltivate senza sostanze chimiche di sintesi e senza Ogm e che nella vinificazione va evitata l'aggiunta di sostanze chimiche. L'aggiunta di solfiti, inoltre, non deve superare i100 mg/l per i vini rossi e 150 mg/l per i bianchi e rosé.
Così come il vino biologico, anche il vino biodinamico non elimina del tutto i solfiti ma li limita a 70 mg/l nei vini rossi, 90 mg/l nei vini bianchi e 60 mg/l in quelli frizzanti.
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